Tutta colpa di Cesare

Due sere fa noi ragazzi del Comò ci siamo riuniti per decidere le novità dell'estate: il nuovo orario, ovvero lunedì e mercoledì, le  modifiche per settembre e altre chicche che non posso svelarvi ora. 
Ben coscienti del fatto che a pancia piena si pensa meglio e si produce di più, abbiamo cercato un ristorantino con distesa all'aperto per, una volta seduti, parlare e mangiare insieme. Non è stato facile trovare un locale aperto, il lunedì pare non essere gradito a nessuno, nemmeno sotto sera quando ormai la mente e la luce solare è volta al martedì.

                     
Immersi tra la luce del tramonto e le ombre che cominciavano a formarsi nella via dove la nostra riunione era appena cominciata, la nostra attenzione è stata calamitata dal passaggio di Cesare.
Non sto parlando di Caio Giulio Cesare, eravamo all'inizio della cena e dunque al primo bicchiere di vino, troppo presto per iniziare a vedere imperatori ormai scomparsi da un po', il soggetto in questione, cari followers, è Cesare Cremonini

Se fosse stato solamente di passaggio, come dice nella sua ultima canzone, "Partire per ricominciare/Che sei ci pensi siamo solo di passaggio", avremmo continuato a sfornare idee dopo lo stupore iniziale, e dopo avere riflettuto sulla strana circostanza che incontriamo delle persone famose solo quando siamo insieme, invece il viaggio di Cesare si è interrotto nel tavolo di fianco al nostro.


Mi sento in dovere di aprire una piccola parentesi e, per usare un'altra frase fatta, di spezzare una lancia in nostro favore, di riunioni ne abbiamo fatte parecchie e, nonostante ci leghi l'amicizia e dunque la voglia di raccontarci mille pettegolezzi e aggiornamenti sulle nostre vite, siamo stati sempre produttivi, come speriamo si noti dallo stato di pulizia e ordine nei nostri cassetti. Ieri sera questo personaggio ci ha distratti moltissimo, parlavamo a toni di voce altalenanti, a Nico è uscita una strofa canticchiata di Buon viaggio involontariamente, abbiamo discusso per circa mezz'ora se fosse il caso di scattarci un selfie con lui, opzione accantonata credendo che Cesare rispetti maggiormente le persone discrete (a due giorni di distanza sono abbastanza sicura che non si ponga neppure il problema) oppure se chiedergli un autografo, cosa di cui mi sono pentita (avrebbe dato un tocco pop alla mia agenda), tutti questi dubbi conditi dai lamenti di Fallita ma Tenera che a Cesare dava le spalle. 

Avevamo scelto il lunedì sera proprio per la sua tranquillità, inaspettatamente scossa da un evento totalmente non programmato, le poche decisioni che abbiamo preso per il Comò sono state accompagnate da risate più fragorose del solito (aumentate di volume per farci notare). 
Quando abbiamo lasciato il tavolo e così chi avremmo voluto seduto con noi, cinquanta metri più avanti appoggiata al muro c'era una vespa bianca, il collegamento è stato spontaneo: 50 SPECIAL. Un segno del destino? Chissà... Siamo comunque sicuri che rincontreremo Cesare Cremonini e questa volta lo inviteremo al nostro tavolo, abbiamo davanti abbastanza tempo per accumulare il coraggio sufficiente. 
Ci sentiamo di dire in coro grazie Cesare perché "per quanta strada ancora c'è da fare" abbiamo amato questo finale!

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P.S: Naturalmente, avendo tutti un passato da attori, siamo disponibili ad apparire nel prossimo video musicale, anche come semplici comparse, siamo ragazzi semplici, non abbiamo pretese.



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