La solitudine dei numeri virtuali

Nopinion Leader

Tutti abbiamo paura della solitudine e spesso è questo timore a guidare le nostre azioni, anche quando non ce ne rendiamo conto. Da quella che passa da un moroso ad un altro senza restare un giorno da sola, a chi ripete sempre io almeno sto bene con me stesso, tutti temiamo il numero uno. Laura, che ci vede lungo, ha costruito un’intera carriera su questo silenzio dentro di noi, causato dai vari Marco & Co. che se ne sono andati (o non sono mai arrivati) e grazie a questo, oggi, è la Pausini che tutti conosciamo. Adesso, però, non voglio parlare di solitudine.

Qual è, infatti, l'antidoto più efficace contra la fobia del numero uno? L'amicizia ovviamente, ed è proprio per questo che oggi voglio presentarvi le persone più care per me...


Partiamo da Federico.
Avete presente quelle persone che quando girano per strada salutano tutti e si fermano in continuazione perché devono scambiare due chiacchere con qualcuno? Ecco, Federico è proprio così: conosce tutti. Ammetto che a volte penso che la nostra amicizia non sia molto esclusiva, ma gli voglio comunque un gran bene perché con lui condivido tutto. Mi passa qualcosa per la testa? Lo dico a Federico. Vedo un bel film? Lo dico a Federico. Faccio qualcosa di divertente? Lo dico a Federico. Insomma, gli racconto sempre tutto e questo mi piace. 




La mia migliore amica, invece, è Ilaria.
E' una ragazza terribilmente inquadrata, vive con due paraocchi e vede soltanto quello che entra nella sua rigida griglia. Per fortuna, però, c'è Stefano (il suo ragazzo da un paio di anni) che la aiuta ad adattare quello che non entrerebbe nella sua "mente quadrata". La cosa più bella di Ilaria, però, è il modo in cui guarda la realtà. Le cose che fa, ascoltando i suoi racconti, sembrano sempre le più interessanti del mondo, come se riuscisse a tirare fuori il bello da ogni cosa che le capiti davanti. A volte mi viene il dubbio che veda la realtà filtrata. 




Poi c'è Tancredi, che è sofisticato, ma non snob (ci tengo a precisarlo per non farlo arrabbiare). E' molto intelligente, ha un'aria da intellettuale e ci tiene parecchio a mostrarsi come una persona colta, che sa le cose. Legge tanto, è informato ed ha sempre un’opinione su tutto. Invidio la sua capacità di esporre i pensieri in maniera chiara e terribilmente concisa. Io (come si vede dal mio articolo) ho bisogno di tante parole per descriverlo, mentre lui riuscirebbe a dare un quadro di me in 140 caratteri. Ha solo un problema: ama gli uccelli (quelli veri). E' totalmente fissato con i pennuti e qualche volta credo di averlo sentito cinguettare. 



Io e Pietro, infine, condividiamo la passione per l'arte e la creatività. Lavora in un collettivo di artisti, anche se non ho ancora capito bene che cosa facciano in quel laboratorio. Fotografia, pittura, animazione, cinema, illustrazione, moda: Pietro sa un po' di tutto. Ogni volta che torno a casa, dopo aver passato qualche ora con lui, ho mille idee per la testa. Questo perché lui tiene tutto, ha interi quaderni pieni di ritagli d’immagini, testi, grafiche e fotografie pescate in giro e scrupolosamente archiviate nella sua collezione. Nessuno sa ispirarmi tanto quanto lui e ogni volta che devo trovare una idea nuova so che saprà darmi il giusto input. 



Quando sei piccolo sconfiggi la paura della solitudine grazie agli amici immaginari che non ti abbandonano mai, quando diventi grande capisci che non bastano più e allora escogiti metodi alternativi per non sentirti solo (anche se il risultato non è, poi, molto diverso). Federico, Ilaria, Tancredi e Pietro non saranno gli amici migliori del mondo, forse non i più calorosi, o attenti a me, ma solo per il fatto che sono rinchiusi all'interno di uno schermo non vuol dire che non mi aiutino a superare la solitudine. I Social Network, in fondo, non servono a questo? 





Dedicato a tutti gli amici, quelli veri,
fatti di carne, ossa e buoni sentimenti,
Nico



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