Come diventare cattivo?

Nopinion Leader

La scorsa settimana una persona di cui non farò il nome, ma che ora è annotata nella mia lista nera, mi ha detto una di quelle frasi che non andrebbero rivolte neppure al nostro peggior nemico:

Hai proprio una faccia da buono, sai!

Una faccia da buono? Si vede così tanto? Io cerco di mascherarla con una barba da hipster, occhiali grossi e un ciuffo importante, ma lei, a quanto pare, salta sempre fuori e non ne vuole saperne di restare nascosta.

La reazione giusta, a una frase del genere, sarebbe stata quella di voltare le spalle e andarsene via, ma la mia bontà innata ha fatto si che rispondessi con un sorriso accennato, anche se dentro avevo tanta rabbia inespressa. Perché diciamolo, oggi dare del buono a qualcuno non è fargli un complimento. Buono è sinonimo di debole, molle, sfigato. I buoni non vanno più di moda neppure sotto Natale e anche Babbo, ormai, si è messo a portare i regali più belli agli stronzi. Ed è proprio per questo che ho preso una decisione importante: nella prossima vita parteciperò al Jersey Shore. Voglio essere come Gaz, Abraham o Labrador. Voglio essere il classico Geordie Boy, che ha proprio tutto tranne che una faccia da buono.

Nella prossima vita voglio andare tutti i giorni in palestra, imbottirmi d’integratori, contemplare i miei muscoli davanti allo specchio e andare in giro con canottiere scollate, anche d’inverno, in modo che tutti possono guardarmi. Intaserò la rete di mie foto in mutande nelle posizioni più diverse, ma sempre con gli addominali ben in vista, e il problema più grande della mia esistenza sarà chiedermi se abbia assunto abbastanza proteine o se non sia il caso di ingerire altre uova crude.

Nella prossima vita voglio dormire di giorno e vivere di notte. Voglio fare il vocalist e incitare le folle ad alzare le mani al cielo ripetendo frasi in loop. Si vive una volta sola, scandito a chiare lettere e con il finale strascicato, sarò il mio motto di vita, talvolta annebbiato da una spruzzatina di alcool. Farò i provini del Grande Fratello. Andrò in televisione a litigare con un altro concorrente del Grande Fratello. Litigherò con tutti, ma soltanto per cose stupide.

Nella prossima vita non voglio pensare troppo, non voglio chiedermi se sto facendo la cosa giusta e, tanto meno, avere il senso del dovere: mi farò guidare soltanto dall'istinto. Vivrò alla giornata, convinto che sia la cosa più giusta da fare e non utilizzerò mai il congiuntivo. Non cercherò relazioni serie, non farò nulla di serio e non mi sentirò minimamente turbato. Rivendicherò la mia libertà senza sapere bene di che cosa si tratti. Sarò forte e duro e non perderò tempo con emozioni e sentimenti che mi distolgano dal mio obiettivo.

Nella prossima vita voglio essere cattivo, perché sono stanco di essere un tutto sommato bravo ragazzo e anche se mi sono fatto un paio di tatuaggi e porto le Dottor Martens per sembrare un po' più trasgressivo, lo sanno tutti che in realtà suono buono.

Se soltanto me ne fossi reso conto prima, sicuramente avrei speso diversamente già questa vita, ma non sempre si capisce tutto in tempo e adesso non mi resta che aspettare la prossima. Ma non mi butto giù, perché alla fine non è poi così male essere un po' sfigato, ma contento.